Ancora oggi il trattamento terapeutico del cane leishmaniotico rappresenta una sfida, a motivo dell’estrema complessità della patologia che si esprime con una varietà di quadri clinici la cui evoluzione non è facilmente prevedibile.
Gli scopi della terapia anti-Leishmania possono essere ricondotti a: i) riduzione (eliminazione) della carica parassitaria
del paziente; ii) controllo dei danni indotti dal parassita;
iii) ripristino della risposta immunitaria del cane; iv) stabilizzazione nel tempo dei risultati ottenuti;
v) trattamento delle recidive.
Possiamo identificare 11 cure che possono essere efficaci a seconda della valutazione e diagnosi medico veterinaria. Oggi parleremo dell' Allopurinolo L’Allopurinolo è un composto analogo dell’ipoxantina che interferisce con la sintesi dell’acido urico attraverso il blocco della xantina-ossidasi. La sua attività anti-Leishmania
è dovuta al fatto che le leishmanie, come altri emoflagellati, sono incapaci di sintetizzare le purine, per cui devono necessariamente recuperare le basi azotate ed i nucleosidi
dall’ospite (“purine salvage pathway”). L’Allopurinolo, una volta incorporato dal parassita, dà luogo ad alcuni composti tossici che ne determinano la morte. Nella leishmaniosi viscerale umana la monoterapia è inefficace,
probabilmente per la scarsità di composto ribosidico (precursore della forma tossica 4-aminopirazolopirimidina) che si forma nell’organismo dell’ospite parassitato. Nel cane, quando somministrato in monoterapia, per periodi non inferiori a 2-3 mesi, l’Allopurinolo determina quasi sempre un miglioramento clinico ed in parte dei parametri di laboratorio, compresa la riduzione di alcune proteine della fase acuta, sebbene il farmaco,
pur riducendo la carica parassitaria, non determina la guarigione parassitologica.
L’Allopurinolo dimostra un’ottima maneggevolezza, anche quando somministrato per periodi
molto lunghi (1-2 anni). Segnalata di recente è la capacità del farmaco, attraverso il controllo della carica parassitaria, di ridurre o mantenere stabile il grado di proteinuria nei cani leishmaniotici proteinurici, e di prevenire/rallentare il deterioramento della funzione renale
nei cani infetti non azotemici.